lunedì 17 marzo 2008

BUONSENSO e politica

Da un comunicato di Alberto Acquaro (Firenze marzo 2008)
Nella politica esiste una regola che tutti dovrebbero aver imparato, anche i più sprovveduti: a fronte della durata prevista di una legislatura (5 anni), nei primi due anni ogni governo mostra le sue vere finalità e le persegue noncurante del consenso degli elettori; negli ultimi tre anni (se non è fatto cadere prima) pensa anche a recuperare il consenso perduto, spesso a scapito dell’interesse generale. Cronaca politica degli ultimi anni :

11.6.2001 – 17.5.2006 II e III Governo Berlusconi
settembre 2001 – legge sul rientro dei capitali dall’estero, che prevede una imposta esigua del 2.5%, garantisce la forma anonima dell’operazione e non impone controlli sull’origine dei capitali. Si tratta di un grande e insperato regalo ai grandi evasori fiscali e alle criminalità organizzate, di una legge ideale per favorire il riciclaggio del denaro sporco.
aprile 2002 – modifiche alla legislazione sul falso in bilancio, che ne depenalizza alcune forme (quelle che, per puro caso, riguardano Berlusconi) e che abbreviano, in ogni caso, i tempi di prescrizione del reato.
novembre 2002 - legge Cirami, che, nella sostanza, allunga in modo indefinito la durata dei processi, garantendo di fatto, a coloro che dispongono di adeguati avvocati, la prescrizione del reato.

17.5.2006 - oggi dimissionario II Governo Prodi
Riduzione del deficit sotto il 3% nel 2007, che, dopo la procedura per deficit eccessivo aperta nel 2005, ha indotto il commissario europeo Almunia a dichiarare: “Ritengo la linea di Padoa-Schioppa di estremo successo”. Tale azione, dura, ma vitale per l’Italia, non è stata apprezzata da quanti (purtroppo molti) non mostrano un pur minimo attaccamento al proprio Paese.
Avvio delle prime liberalizzazioni, aspirazione solitamente naturale per le Destre sane, indispensabili per sbloccare la crescita del Paese. Anche per questa azione erano prevedibili forti resistenze e dissensi.
Forte impegno e primi risultati concreti contro l’evasione fiscale e la criminalità organizzata.

I fatti riportati non hanno bisogno di commento e sono stati compresi da tutti, anche dall’ Italiano meno intelligente; questi stessi fatti non sono riconosciuti dalle persone ossessionate dal loro presunto tornaconto personale, dai furbi per vocazione. Vale la pena, però, spendere qualche parola, dedicata alle inconsapevoli vittime di questa situazione.... (indovinate un po' chi sono... n.d.r.)

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