Caro amico franco la “colpa dell’insuccesso dei referendum” non è dovuto solo al disinteresse della destra. Infatti, non mi sembra che il nostro partito abbia sollecitato più di tanto l’interesse degli elettori sulle questioni oggetto del referendum. Come ben ricordi, circa due settimane fa, ti avevo avvertito di non percepire, da parte dell’organo preposto, lo stesso entusiasmo prodigato per le elezioni amministrative. A tal riguardo, riporto, unicamente come informazione statistica, alcuni dati:
Elezioni europee 6 e 7 giugno 2009
Sinistra e libertà VOTI 123
PRC VOTI 187
P.C. Lavoratori VOTI 39
PD VOTI 797
Radicali VOTI 77
IDV VOTI 247
TOTALE VOTI 1.470
VOTANTI AL N. 3 REFERENDUM N. 655
Come vedi, si sono recati a votare meno elettori dei voti espressi a favore del PD nelle elezioni Europee.
Forse è questo il dato che dovrebbe farci riflettere e non chiedere “asilo politico allo Stato Vaticano” per sottrarci dalla verifica delle cause che hanno determinato una disfatta generale. Di fronte a questi risultati, senza per altro dimenticare le politiche del 2008, il centro sinistra locale, per quanto ci riguarda, ha il dovere di aprire un dibattito al fine di ricercare le motivazioni che hanno indotto l’elettore ad allontanarsi dalla politica e nel contempo bisogna avere la capacità di dar vita ad una nuova stagione di confronti con l’elettorato marcellinense, attraverso una nuova classe dirigente, sulle reali aspettative della nostra comunità che, poi, potranno essere oggetto di interesse da parte delle istituzioni locali.
MARCI
Elezioni europee 6 e 7 giugno 2009
Sinistra e libertà VOTI 123
PRC VOTI 187
P.C. Lavoratori VOTI 39
PD VOTI 797
Radicali VOTI 77
IDV VOTI 247
TOTALE VOTI 1.470
VOTANTI AL N. 3 REFERENDUM N. 655
Come vedi, si sono recati a votare meno elettori dei voti espressi a favore del PD nelle elezioni Europee.
Forse è questo il dato che dovrebbe farci riflettere e non chiedere “asilo politico allo Stato Vaticano” per sottrarci dalla verifica delle cause che hanno determinato una disfatta generale. Di fronte a questi risultati, senza per altro dimenticare le politiche del 2008, il centro sinistra locale, per quanto ci riguarda, ha il dovere di aprire un dibattito al fine di ricercare le motivazioni che hanno indotto l’elettore ad allontanarsi dalla politica e nel contempo bisogna avere la capacità di dar vita ad una nuova stagione di confronti con l’elettorato marcellinense, attraverso una nuova classe dirigente, sulle reali aspettative della nostra comunità che, poi, potranno essere oggetto di interesse da parte delle istituzioni locali.
MARCI
1 commento:
Il destino del referendum era giá segnato al momento in cui si é "deciso" di non tenerlo insieme alle elezioni. Non sono sorpreso che piú del 70% degli italiani siano indifferenti alla legge elettorale. Sono indifferenti alla politica perché percepiscono di non vivere in una democrazia vera. Quando si abolí il Ministero dell'Agricoltura, lo hanno riproposto cambiandogli nome: come si fa allora a credere che il voto al referendum conti qualcosa? Inoltre, per quanto a coloro che fanno un po' di politica i meccanismi della legge possano chiaramente apparire perversi, probabilmente la maggioranza non capisce i dettagli e dovrebbe usare la materia grigia ormai atrofizzata da anni di televisione scadente. Infine non si puó non dar ragione a Marci, nell'ammettere che anche la sinistra ha fatto pochissimo rumore per questa importantissima questione. Probabilmente, quando avremo la Terza Republica, una volta che vuoi per un motivo o per l'altro il Cavaliere sará andato in pensione, allora si aprirá qualche spiraglio. Ribadisco la mia posizione che l'attuale classe politica é fatta da saltimbanchi, nani (nel carattere) e veline ed é per tanto naturale che non veda di buon occhio un confronto onesto nella cabina elettorale.
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