Considerazioni in merito al traliccio di radio Subasio su monte Gennaro.
Quello che colpisce di più in questa vicenda è il fatto che un’ amministrazione comunale , con una sola delibera di Giunta , abbia potuto decidere per un intero territorio di almeno 5 comuni vicini senza contare i comuni limitrofi che pure sono molti.
Le motivazioni della mia protesta vanno al di là del solo aspetto culturale ( ma ho paura che molti dei nostri rappresentanti comunali non conscano appieno i rapporti tra il dio Giano ed il” mons Januarius”, custode della cultura sabina). Quindi appare inutile con tali interlocutori parlare dei
rapporti tra re Numa Pompilio con queste nostre montagne , del perché la montagna fosse dedicata a Giano , al dio inizio di ogni cosa , che diede il nome al primo mese dell’ anno e che per gli antichi nostri predecessori era sacro almeno quanto Giove, all’osservatorio astronomico di Federico Cesi e all’ accademia dei Lincei………
Passiamo oltre e consideriamo altre motivazioni . Tra le principali da proporre ce ne sono 2 molto importanti: quella ambientale( sito delle antenne in zona di riserva integrale del parco) e quella igienico- sanitaria.
La prima motivazione , che scaturisce dall’ esistenza del parco dei monti Lucretili , mette ancora una volta in luce la mancanza di progettualità da parte dei nostri amministratori locali . E mi spiego meglio.Vorrei sapere se siano mai state fatte proposte riferibili ad uno sviluppo del nostro paese, sito nel cuore del parco, in un progetto simbiotico con gli altri comuni facenti parte di esso e comunque se sia mai stata proposta in passato un’azione con gli altri comuni interessati, tesa a valorizzare questo nostro tesoro.
La mia impressione in proposito è che in passato gli amministratori locali , e non solo i nostri , abbiano soltanto perseguito l’obiettivo della carica amministrativa in seno al parco e comunque del ruolo guida fine a se stesso ( presidente, consiglieri. etc). In pratica ciascuna amministrazione comunale si è preoccupata dell’ organigramma del personale dirigenziale, trascurando invece di affrontare e programmare i progetti di sviluppo che in tema di parco e quindi di territori estesi di migliaia di ettari debbono riguardare tutte le comunità interessate.
Nello stesso tema di mancanza di progettualità , va inquadrata la scelta di coinvolgere l’amministrazione del comune di Marcellina in un “unione intercomunale” di dubbia utilità e che comunque già sul nascere era destinata ad una consunzione precoce, viste le notevoli differenze non solo culturali e storiche ma anche nel modello di sviluppo tra comuni della Sabina e quelli della valle d’Aniene( Marcellina- San Polo –Castel Madama). Probabilmente se si fosse scelta la strada di associarsi con comuni vicini a noi non solo culturalmente ma anche più legati allo stesso interesse di sviluppo del parco oggi non staremo a parlare di antenne e tralicci . Si badi bene che se verranno posti tralicci su Monte Gennaro la responsabilità primaria andrà ricercata anche nei quadri amministrativi dei vari comuni colpevoli di scarsa collaborazione e poco lungimiranti .
La seconda motivazione è di interesse igienico- sanitario e mi riguarda più da vicino.
Va premesso che nella regione Lazio , al contrario di quasi tutte le altre regioni del centro Nord non esiste neanche un censimento sul preciso numero e sulla sede dei siti dove sono impiantati ripetitori per telefonia mobile e radiotelevisivi ( fonte Sinanet –Apat). Inoltre occorre precisare che in tema di onde elettromagnetiche la legge del 2001 è ormai superata dagli studi attuali . La
normativa del 2001 limitava a 6 volt per mq l’ emissione elettromagnetica consentita , mentre ormai quasi tutti gli esperti si orientano verso il limite dei 2 volt per mq e addirittura 0.5 volt per mq in vicinanza di scuole , giardini, asili, PARCHI appunto.
Qualora venisse installato su monte Gennaro il traliccio per antenne radiofoniche, alto 95 metri e con un impatto ambientale spaventoso, si verrebbe a creare un ambito di rispetto per la diffusione elettromagnetica pari a 70 ettari, che coinvolgerebbe l’ intera zona di Monteverde, dove per buona pace dei residenti o dei visitatori occasionali non si potrebbe sostare più di 4 ore al giorno . E questo perché le onde elettromagnetiche fanno molto male alla salute qualora siano eccessive. Uno studio condotto nell’ ambito del progetto di ricerca europeo REFLEX pone in evidenza danni sul DNA cellulare provacati dalle onde elettromagnetiche , con possibile comparsa di tumori e malattie degenerative. Un altro studio condotto da ricercatori canadesi e californiani
dimostra che le onde elettromagnetiche sono talmente diffuse nell’ ambiente da poter provocare nel 3% della popolazione studiata la sindrome da elettrosensibilità ( vertigini, mal di testa , insonnia) . Senza contare gli effetti sulla flora e sulla fauna esistenti .
La vice presidente dell’ associazione Medici per l’ambiente , dott.sa Maria Grazia Petronio, così stigmatizza il problema relativo alle onde elettromagnetiche e ai danni sullo ambiente:
“I cittadini dovrebbero organizzarsi per pretendere di partecipare ai processi decisionali relativi ai piani di installazione delle antenne , sollecitando i comuni a effettuare una pianificazione che limiti il rischio di esposizione”.
Vorrei infine chiudere con una considerazione non mia ma di un amministratore di un comune dei castelli romani ( tale Pompili ) che in una relazione sul problema delle antenne situate su monte Cavo rivelava che l’ effetto di tali antenne si poteva percepire fino a Cinecittà e che pertanto era
opportuno rimuoverle.
Quell’ amministratore non deve aver paura : Marcellina raccoglie di tutto... Linee elettriche ad alta tensione , gasdotto algerino, CIM e altre cave a cielo aperto e ora la “ munnezza dell’ aria”.
Dott. Alfredo Ricci
Quello che colpisce di più in questa vicenda è il fatto che un’ amministrazione comunale , con una sola delibera di Giunta , abbia potuto decidere per un intero territorio di almeno 5 comuni vicini senza contare i comuni limitrofi che pure sono molti.
Le motivazioni della mia protesta vanno al di là del solo aspetto culturale ( ma ho paura che molti dei nostri rappresentanti comunali non conscano appieno i rapporti tra il dio Giano ed il” mons Januarius”, custode della cultura sabina). Quindi appare inutile con tali interlocutori parlare dei
rapporti tra re Numa Pompilio con queste nostre montagne , del perché la montagna fosse dedicata a Giano , al dio inizio di ogni cosa , che diede il nome al primo mese dell’ anno e che per gli antichi nostri predecessori era sacro almeno quanto Giove, all’osservatorio astronomico di Federico Cesi e all’ accademia dei Lincei………
Passiamo oltre e consideriamo altre motivazioni . Tra le principali da proporre ce ne sono 2 molto importanti: quella ambientale( sito delle antenne in zona di riserva integrale del parco) e quella igienico- sanitaria.
La prima motivazione , che scaturisce dall’ esistenza del parco dei monti Lucretili , mette ancora una volta in luce la mancanza di progettualità da parte dei nostri amministratori locali . E mi spiego meglio.Vorrei sapere se siano mai state fatte proposte riferibili ad uno sviluppo del nostro paese, sito nel cuore del parco, in un progetto simbiotico con gli altri comuni facenti parte di esso e comunque se sia mai stata proposta in passato un’azione con gli altri comuni interessati, tesa a valorizzare questo nostro tesoro.
La mia impressione in proposito è che in passato gli amministratori locali , e non solo i nostri , abbiano soltanto perseguito l’obiettivo della carica amministrativa in seno al parco e comunque del ruolo guida fine a se stesso ( presidente, consiglieri. etc). In pratica ciascuna amministrazione comunale si è preoccupata dell’ organigramma del personale dirigenziale, trascurando invece di affrontare e programmare i progetti di sviluppo che in tema di parco e quindi di territori estesi di migliaia di ettari debbono riguardare tutte le comunità interessate.
Nello stesso tema di mancanza di progettualità , va inquadrata la scelta di coinvolgere l’amministrazione del comune di Marcellina in un “unione intercomunale” di dubbia utilità e che comunque già sul nascere era destinata ad una consunzione precoce, viste le notevoli differenze non solo culturali e storiche ma anche nel modello di sviluppo tra comuni della Sabina e quelli della valle d’Aniene( Marcellina- San Polo –Castel Madama). Probabilmente se si fosse scelta la strada di associarsi con comuni vicini a noi non solo culturalmente ma anche più legati allo stesso interesse di sviluppo del parco oggi non staremo a parlare di antenne e tralicci . Si badi bene che se verranno posti tralicci su Monte Gennaro la responsabilità primaria andrà ricercata anche nei quadri amministrativi dei vari comuni colpevoli di scarsa collaborazione e poco lungimiranti .
La seconda motivazione è di interesse igienico- sanitario e mi riguarda più da vicino.
Va premesso che nella regione Lazio , al contrario di quasi tutte le altre regioni del centro Nord non esiste neanche un censimento sul preciso numero e sulla sede dei siti dove sono impiantati ripetitori per telefonia mobile e radiotelevisivi ( fonte Sinanet –Apat). Inoltre occorre precisare che in tema di onde elettromagnetiche la legge del 2001 è ormai superata dagli studi attuali . La
normativa del 2001 limitava a 6 volt per mq l’ emissione elettromagnetica consentita , mentre ormai quasi tutti gli esperti si orientano verso il limite dei 2 volt per mq e addirittura 0.5 volt per mq in vicinanza di scuole , giardini, asili, PARCHI appunto.
Qualora venisse installato su monte Gennaro il traliccio per antenne radiofoniche, alto 95 metri e con un impatto ambientale spaventoso, si verrebbe a creare un ambito di rispetto per la diffusione elettromagnetica pari a 70 ettari, che coinvolgerebbe l’ intera zona di Monteverde, dove per buona pace dei residenti o dei visitatori occasionali non si potrebbe sostare più di 4 ore al giorno . E questo perché le onde elettromagnetiche fanno molto male alla salute qualora siano eccessive. Uno studio condotto nell’ ambito del progetto di ricerca europeo REFLEX pone in evidenza danni sul DNA cellulare provacati dalle onde elettromagnetiche , con possibile comparsa di tumori e malattie degenerative. Un altro studio condotto da ricercatori canadesi e californiani
dimostra che le onde elettromagnetiche sono talmente diffuse nell’ ambiente da poter provocare nel 3% della popolazione studiata la sindrome da elettrosensibilità ( vertigini, mal di testa , insonnia) . Senza contare gli effetti sulla flora e sulla fauna esistenti .
La vice presidente dell’ associazione Medici per l’ambiente , dott.sa Maria Grazia Petronio, così stigmatizza il problema relativo alle onde elettromagnetiche e ai danni sullo ambiente:
“I cittadini dovrebbero organizzarsi per pretendere di partecipare ai processi decisionali relativi ai piani di installazione delle antenne , sollecitando i comuni a effettuare una pianificazione che limiti il rischio di esposizione”.
Vorrei infine chiudere con una considerazione non mia ma di un amministratore di un comune dei castelli romani ( tale Pompili ) che in una relazione sul problema delle antenne situate su monte Cavo rivelava che l’ effetto di tali antenne si poteva percepire fino a Cinecittà e che pertanto era
opportuno rimuoverle.
Quell’ amministratore non deve aver paura : Marcellina raccoglie di tutto... Linee elettriche ad alta tensione , gasdotto algerino, CIM e altre cave a cielo aperto e ora la “ munnezza dell’ aria”.
Dott. Alfredo Ricci
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