lunedì 28 novembre 2011

Pompei.........

Partiamo dal principio che l'italiano è un frustrato. Lotta per sopravvivere in ogni istante della sua giornata. Accumula, subisce, inghiotte, tutto in silenzio. Non capisce (o capisce troppo bene) e si adegua per ragioni di forza maggiore a una società matrigna. La scuola dei figli, il mutuo, il posto di lavoro. Gli rimangono pochi traguardi e come un cavallo rintronato trotta dietro alle carote della pensione, del tfr, dell'assistenza sanitaria, di un lavoro qualunque esso sia. Da tempo è un separato in casa della democrazia. Al suo posto decidono i partiti, i mercati, le borse con i quali non ha alcuna relazione. Swap, derivati, hegde fund, spread, bund, cds sono parole di un nuovo vocabolario. Una neolingua incomprensibile che gli fa paura, di alieni della finanza venuti a distruggere il suo mondo. E' un cane di paglia che può prendere fuoco in qualunque momento. L'italiano sente, con il suo istinto arcaico e animalesco, che è in arrivo una tempesta nella quale perderà quelle poche certezze che lo aiutavano a inghiottire rospi su rospi. Senza pensione, senza casa, senza lavoro. Anche un topo di campo se costretto in un angolo in mancanza di una via di fuga si rivolta e morde.
Il vulcano spento sta per riaccendersi ed è inevitabile. Che tipo di vulcano sarà? Dove si dirigeranno le sue colate di lava? Sul sistema finanziario? Sui partiti? Su qualunque cosa incontreranno? Bisogna porsi queste domande ora, prima che l'esasperazione diventi normalità e coinvolgere i cittadini nelle decisioni, dare degli esempi. Sperare che l'ordine pubblico possa essere mantenuto con le forze dell'ordine è utopico. Il vulcano è continuamente alimentato dalla mancanza di partecipazione degli italiani a ogni decisione che li riguardi. I referendum sono ignorati. Il finanziamento pubblico ai partiti e il nucleare (la prima volta) cassati dalla volontà popolare sono stati reintrodotti, e ora si ricomincia discutere della privatizzazione dell'acqua. Siamo in attesa del responso oracolare di un signore che ha come spalla un banchiere che ci dirà il 5 dicembre che sacrifici fare. E' come la Lotteria di Capodanno all'incontrario. Cosa c'entriamo noi in tutto questo? Qualcuno ci ha interpellato mentre i governi bruciavano il nostro futuro indebitando la nazione? Qualcuno ci ha spiegato perché a giugno eravamo fuori dalla crisi e adesso siamo in pre default? E perché questi incapaci siedono ancora in Parlamento pagati profumatamente? E perché i vitalizi parlamentari saranno aboliti solo dalla prossima legislatura e non da questa? E perché il cittadino non conta mai nulla? Il vulcano ribolle, ribolle...

mercoledì 23 novembre 2011

Travaglio e il “conflitto” di Passera

Durante la terza puntata di Servizio Pubblico, il nuovo programma di Michele Santoro (in onda su un bouquet di televisioni private, oltre che su Sky e su Internet), Marco Travaglio ha dedicato buona parte del suo consueto editoriale a Corrado Passera, nuovo ministro a Sviluppo economico, Trasporti e Infrastrutture.
Sino a pochi giorni fa, Passera era al vertice di Intesa San Paolo, uno dei principali istituti di credito italiani (con partecipazioni in Alitalia e Ntv, concorrente di Trenitalia), e ora si trova alla guida di un “super ministero”, forse secondo solo al Tesoro, su cui Monti ha mantenuto l’interim.

Siamo sempre alle solite, ce la faremo mai a cambiare???

«Non sono proprio praticante ma allo Spread ci credo»

.....interessante di Francesca Fornario
A mensa. «Che poi non è vero che tutte le aziende sono in crisi. Prendi YouPorn: nell’ultimo mese è cresciuto del 40%». «È che Berlusconi ha un sacco di tempo libero». «E se vai a Via Condotti, dove ci sono i negozi di lusso, ti accorgi che c’è la fila». «Ho visto, arriva fino a Palazzo Chigi». «Ma no, quella è la fila che parte da Palazzo Chigi. Sono i sottosegretari tecnici proposti dai partiti». «Ah». «Comunque, qui il problema è lo Spread». «Infatti...». «Oggi come sta?». «È sceso, mi pare». «Ah. Pensavo salito». «Giusto, è salito». «Di quanto?». «Boh, però è quasi al limite». «Ah. Quant’è il limite?». «Non lo so». «Però ci credi?». «Allo Spred? Sì, certo, che domande. Perché, tu no?». «Pure io, sì. Ma tu non hai mai dei dubbi? Cioè... tu lo hai mai visto?». «Mica si manifesta così». «Però i poveracci come noi dovrebbero vederlo, no?». «Non è mica la Madonna. È la Madonna che si mostra solo ai poveri». «Lo Spred no?». «No, lo spread solo ai ricchi». «Ah, ecco perché. Ma esattamente...» «È il differenziale tra il rendimento dei titoli di stato italiani, i Bot e quelli tedeschi, i Bund». «Tu hai molti Bot?». «Nessuno». «Nemmeno io». «Però siamo nelle mani dello Spread». «Quindi se scende...». «Se scende va bene». «Tipo che ci aumentano lo stipendio?». «No, dicevo in generale». «Ho letto che nel ’66 l’Ad della Fiat guadagnava 60 volte lo stipendio di un suo operaio. Marchionne guadagna 400 volte lo stipendio di un suo operaio». «Orca!». «E nell’83 mio padre ha comprato casa per 70 milioni. Settantacinque stipendi di un impiegato di classe media. Oggi quella casa vale 450mila euro. Per comprarla servono 346 stipendi di un impiegato di classe media. Mi sembra che il differenziale che ci sta fregando a noialtri sia questo qui». «Ma no, ti pare. Tutti dicono lo Spread. Io ci credo. Non sono praticante, ma ci credo».
 

giovedì 10 novembre 2011

Riunione Direttivo

Venerdi 11 novembre 2011 alle ore 21,30 presso la sede si terrrà la riunione del Direttivo.
I punti O.d.G. sono:

- Riunione con il segretario provinciale
- Conclusioni e verifiche sul tesseramento PD 2011
- Varie ed eventuali

un saluto