venerdì 12 novembre 2010

A buon intenditor poche parole.......... “La meritocrazia”


Che cos’è la meritocrazia? Licenziare i “fannulloni” nel settore pubblico? Eliminare le raccomandazioni? Nulla di tutto ciò. Licenziare i “fannulloni” è sacrosanto, ma cosa fare dei milioni che non sono fannulloni e che bisogna valorizzare? Negli USA, patria della meritocrazia, le “recommendations” portano a riempire un posto di lavoro su due. Si tratta però di “raccomandazioni” molto diverse dalle nostre. Chi segnala qualcuno particolarmente bravo e adatto per un posto di lavoro lo fa con grande cautela, perché mette in gioco la propria stessa reputazione e risponderà moralmente della performance della persona segnalata; da noi, invece, si raccomandano con leggerezza persone che non si conoscono (dal punto di vista delle capacità professionali) per posti di lavoro che non si conoscono.
“Meritocrazia” è un sistema di valori che valorizza l’eccellenza indipendentemente dalla provenienza, dove “provenienza” indica un’etnia, un partito politico, l’essere uomo o donna; ma in Italia “provenienza” significa soprattutto la famiglia di origine.
In Italia il sistema di valori è molto meno meritocratico di quello di altre società, come quella nord-americana e scandinava, molto più capaci di assicurarsi che la classe dirigente (il top 1 per cento o 10 per cento, a seconda delle definizioni) sia la migliore possibile.
In Meritocrazia spiego come in Italia l’assenza di questo sistema di valori abbia prodotto una classe dirigente debolissima: la mancanza di meritocrazia è molto più pervasiva di quanto non si creda, ed è diventata la causa principale del declino della nostra economia. Una classe dirigente inadeguata di policy makers, leader e dirigenti della pubblica amministrazione e purtroppo anche di azionisti che non si sono meritati la proprietà della propria impresa.
Chi puo’ determinare che una persona sia meglio di un’altra???? Penso che questo sia un bel quesito, ma mi viengono in mente un paio di cose, prima di tutto secondo me dal lavoro svolto e  dall’impegno dimostrato, se queste cose non dovessero essere sufficenti allora si dovrà ricorrere al voto domocratico.
Vi lascio con una domanda: che ne pensate se da domani mattina venissi  ad amministrare/gestire  la vostra casa?
P.S. esperienza nè ho, MA NON SONO MAI ENTRATO A CASA VOSTRA! mi sbaglio o è un po' come accade nella nostra sede del P.D.?????

Nessun commento: