lunedì 27 luglio 2009

Tassa bastarda (sulla speranza e sul futuro)

In questi giorni molte famiglie italiane con i propri figli neodiplomati, sono alle prese di una decisione di vitale importanza sul futuro dei propri ragazzi. Debbono scegliere- decidere il percorso universitario.

Come se la cosa non fosse già difficile di per sé, su questa situazione si innestano interessi e TASSE UNIVERSITARIE che cercano di risolvere problemi propri dell'università e della docenza che con i ragazzi non hanno nulla da spartire.

Ad esempio, cosa succede se un ragazzo neodiplomato volesse percorrere un corso di studi di LINGUE (CULTURE MODERNE) .
  • Intanto , come quasi tutti i corsi universitari, è a numero chiuso.
  • allora si decide di optare per una facoltà simile LINGUE (mediatore linguistico) , ma anche questo ha il numero chiuso
  • per avere più opportunità decide per Lingue e letterature moderne in un'altra università (Tor Vergata) che non è a n. chiuso
  • per sicurezza pensa di fare il test anche a scienze politiche per relazioni internazionali , che non è a n. chiuso

LA FAMIGLIA DOVRA' VERSARE 133 EURO IN TOTALE ( 33 - 35 EURO A CORSO) DI TASSE PER I TEST DI AMMISSIONE.LO CREDERESTE VOI... LA TASSA DEL TEST DI AMMISSIONE E' DIVENTATA INELUDIBILE ANCHE PER QUEI CORSI CHE NON SONO A N° CHIUSO. Ricordo che tale spesa fu introdotta a suo tempo per giustificare l'impegno che l'Università doveva sostenere per gli esami di ammissione (materiali, tempo dei commissari, correzioni compiti ecc. ecc).

Indipendentemente da quello che sarà l'esito, VI E' INOLTRE L'INCAZZATURA DELLO STUDENTE, che viene indirizzato a scegliere (per avere un minimo di opportunità di riuscire ed essere ammesso) a corsi che lo studente NON AVREBBE SCELTO SE FOSSE STATO LIBERO IN QUESTA DECISIONE.

MINISTRO GELMINI, NON E' QUESTA LA SCUOLA CHE SERVE ALLE FAMIGLIE ED AI NOSTRI RAGAZZI !!

SI BECCHI QUESTA "SCARPATA VIRTUALE" !!

1 commento:

Uranor ha detto...

L'Universitá Italiana é in caos permanente da parecchi anni a questa parte. Da un lato si vuole costruire una scuola di stampo Anglo-Sassone (il "College") che, ci piaccia o no, é il modello su cui si basano tutte le Universitá piú importanti del mondo (incluse quelle Indiane e Cinesi; per inciso quelle Indiane rivaleggiano o superano quelle USA e sono di gran lunga piú quotate di quelle Italiane che vivacchiano al ~100 posto in classifica mondiale); dall'altro peró si vogliono mantenere tutti i privilegi dei ben noti baronati universitari Italiani.
Il risultato é confusione, inefficienza, e inefficacia. Quest'ultimo é il disastro peggiore tra i tre.
Perché dopo tutto il travaglio, ci si ritrova con un pezzo di carta e poche prospettive.
E allora che si fa? Si soffre e si spera (campa cavallo), o si soffre e si emigra.
Se ve lo potete permettere, fate le valigie e andate a fare l'universitá in Inghilterra, in USA, o in Germania. Altrimenti sbrigatevi a finirla in Italia e scappate di corsa appena possibile.